La crescita dei posti di lavoro negli Stati Uniti è rallentata a febbraio, ma è aumentata

La crescita dei posti di lavoro negli Stati Uniti è rallentata a febbraio rispetto al ritmo record del mese precedente, ma è rimasta abbastanza elevata da esercitare pressioni sulla Federal Reserve affinché prenda in considerazione il passaggio a un aumento dei tassi di interesse maggiore.

La più grande economia del mondo ha aggiunto 311.000 posti di lavoro il mese scorso, più dei 225.000 previsti dagli economisti, ma meno di 504.000 rivisti al ribasso a gennaio. Nonostante questi progressi, il tasso di disoccupazione è salito al 3,6%, ancora il più basso degli ultimi decenni.

La crescita dei salari, nel frattempo, è aumentata dello 0,2% da gennaio, non al di sotto del precedente aumento mensile della retribuzione oraria media. Su base annua, è aumentato del 4,6%.

Il rapporto di febbraio, pubblicato venerdì dal Bureau of Labor Statistics, è uno dei dati più importanti in vista della prossima riunione politica della banca centrale del 21-22 marzo.

Nella testimonianza al Congresso di questa settimana, il presidente della Fed Jay Powell ha dichiarato che esaminerà i dati in arrivo la prossima settimana, tra le altre cose, come l’inflazione e i dati sulle vendite al dettaglio. Informazione.

“Saranno molto importanti nella valutazione delle letture elevate che abbiamo avuto di recente e della direzione generale dell’economia e dei nostri progressi nella riduzione dell’inflazione”, ha detto mercoledì, sottolineando che non è stata presa alcuna decisione. Più fatto. “Il livello finale dei tassi di interesse sarà più alto di quanto previsto in precedenza”, ha aggiunto Powell.

A febbraio, la Fed ha chiamato il tempo per gli aumenti dei tassi jumbo e si è ripetutamente spostata a intervalli di mezzo punto e tre quarti di punto nell’ultimo anno, offrendo aumenti più tradizionali di un quarto di punto. A quel tempo, Powell ha giustificato il piccolo aumento dei tassi sostenendo che avrebbe “consentito” ai funzionari di monitorare i progressi verso il loro obiettivo di controllare l’inflazione e ha affermato che era in corso un “processo deflazionistico”.

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Ma la continua contrazione del mercato del lavoro e la rinnovata forza dei consumatori hanno accresciuto le aspettative circa il percorso da seguire per la politica. Gli economisti avvertono che i dati di gennaio non sono una tantum, spingendo la Fed a optare per un aumento maggiore.

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